Blog - Crediti


L'audio e i video © del Blog sono realizzati, curati e perfezionati da Lorenzo Doretti, che ha anche progettato l'intera collocazione.
L'aggiornamento è stato curato puntualmente in passato da diverse collaboratrici ed attualmente, con la stessa puntualità e competenza, se ne occupano Laura M. Sparacello ed Elisa Sori.

19 novembre 2012

LA TIGRE E’ STATA SALVATA ANCORA TRE VOLTE.


Provvedo adesso ad inserire nel Blog le ultime tre puntate pubblicate su FilmTv della mia rubrica “Salvate la tigre”. Ovviamente, anche in questo caso, mi auguro che interessino a qualcuno. Cordiali saluti.

7) Salvate la Tigre ( La signora scompare e riappare per merito mio).

Quasi sicuramente questa esperienza risale agli anni ’70, quando alla Rai dovevo occuparmi solo di film. Nel 1981 divenni capostruttura a Rai Due e le mie competenze si allargarono enormemente, inglobando anche telefilm, seriali, Tv Film e soap-operas, per cui ebbi più responsabilità e meno tempo a disposizione (fra l’altro dovetti anche inventare, anche da un giorno all’altro, il “cinema di notte”). In sostanza credo che l’esperienza di cui parlo adesso risalga perciò agli anni ’70 (più passa il tempo e più le esperienze del passato diventano “flou”).
Avevo l’intenzione di dedicare un ciclo ai film inglesi di Alfred Hitchcock, che sono in genere molto belli, ammontano a circa una ventina ed erano largamente sconosciuti da noi. Credo che per i soliti motivi contrattuali non riuscì nel mio intento. Alla fine mi ritrovai con una sola preda e cioè con il delizioso “The Lady Vanishes” del 1938. E’ uno dei film di “Hitch” di più esplicito impegno storiografico: in un treno trans-europeo, una ragazza inglese, Iris Henderson (Margaret Lockwood) simpatizza con un’anziana governante britannica, Miss Froyd (Dame May Whitty), la quale poi scompare subitamente senza lasciare tracce. Ma Iris è sicura di averla vista e di averle parlato e si mette disperatamente alla sua ricerca, fra passeggeri menzogneri e subdoli cospiratori. Alla fine, naturalmente, riuscirà a trionfare. Riuscii ad importarla, a farla doppiare ed a metterla in onda. Come Hitchcockiano militante sono molto orgoglioso (anche se nessuno me ne ha mai riconosciuto il merito) di questo tassello che consentì di allargare nel pubblico italiano la conoscenza del regista. Fra i doppiatori Fiorella Betti, Manlio De Angelis, Giorgio Piazza, Gianfranco Bellini e perfino Rosetta Calavetta. Tutto sommato un buon “cast”.

 (Battute 1.790).

8) Salvate la Tigre (“Garçon!” di Claude Sautet)

Ho sempre avuto molta attenzione e molta simpatia per l’opera di Claude Sautet (1924-2000). Esperto confezionatore, correttore di sceneggiature, regista raffinato, lavorò spesso con un gruppetto di interpreti di alta qualità.   E’ stato via via un piccolo maestro del nero francese (“Asfalto che scotta”,”Corpo a corpo”, “Il commissario Pelissier”), grande rievocatore di ricordi intimi e sentimentali (“L’amante“ cioè “Les choses de la vie”), insuperato cantore degli amori e dei dolori della medio - alta borghesia francese (“E’ simpatico …. ma gli romperei il muso”, “Tre amici, le mogli e (affettuosamente) le altre”), via via diresse un’altra serie di film di qualità, e infine gli ultimi “Un cuore in inverno” e “Nelly e Monsieur Arnaud”, piccoli e (forse) ormai dimenticati capolavori. Ma negli anni’80 avanzati mi accorsi che un suo film, “Garçon!” centrato su uno dei suoi attori prediletti, Yves Montand (fra gli altri Michel Piccoli, Romy Schneider, Serge Reggiani, Michel Serrault)  non era stato importato in Italia. Riuscii a comprarlo, a farlo doppiare ed a trasmetterlo. Purtroppo, schiacciato dai compiti molteplici che incombevano all’ epoca su un capo - struttura, non potei seguire il doppiaggio come avrei dovuto. Non credo, a memoria, che il film abbia ottenuto un grande successo in televisione ma mi consentii, in un certo senso, di pagare una sorta di debito d’onore con un regista da noi poco apprezzato.
Verso la fine della sua vita ebbi la fortuna di conoscerlo e di frequentarlo e diventammo (quasi) amici. Mi raccontò moltissime storie personali che lo situavano in un momento determinato della società francese (aveva 16 anni nel 1940 al crollo della Francia). Da lui imparai molto, sul cinema francese e sul cinema in generale, e lo ricordo con molta nostalgia.

(Battute 1.792).

9) Salvate la tigre (Ruggivano gli anni di Cagney).

Sto cercando di ricordarmi quale sono i cicli di film che ho inventato  a Rai Uno e a Rai Due (così numerosi e complessi che fatalmente si estinguono nel ricordo). Uno di cui sono sicuro è quello che, dedicato a James Cagney, permise a tanti telespettatori di gustare questo eccellente attore, ormai completamente rimosso dalla memoria di tanti cinefili. Nato nel 1899 e morto nel 1986 di diabete, fu all’inizio di carriera un eccellente ballerino e si mutò poi in un divo di carattere, spesso obbligato a inventare indimenticabili personaggi di “duro” e di “gangster”. Fra film e TvFilm poco meno di una settantina di opere, nella maggior parte dei casi da protagonista o da coprotagonista, e dagli anni trenta ai sessanta quasi allo stesso livello di Gable, Cooper e Tracy. Per il ciclo credo di aver fatto doppiare diversi film, e di due inediti sono sicuro: uno è “Lady Killer” (1933) di Roy Del Ruth, che ricordo come uno scatenato strumento comico in cui Cagney è un gangster in fuga che si rifugia a Hollywood e diventa un divo del cinema. Il caso dell’altro è ancora più curioso. Si tratta di “The Roaring Twenties” (1939) di Raoul Walsh (lo ribattezzai “I ruggenti anni venti”), famoso nel mondo ma inspiegabilmente mai importato in Italia. Qui Cagney, al fianco di Bogart (forse per l’ultima volta comprimario di lusso), impersona un reduce di guerra che diventa uno dei capi del commercio illegale di alcol ed è fatalmente destinato a cadere. Come è noto Raoul Walsh (1889-1981) fu un autore autentico protagonista del cinema americano dagli anni 10 ai primi anni 60. Ci lasciò nel 1964 con “Far West”, in cui il genere, così tipicamente americano, è rivisitato con una sorta di pacata tristezza. 
Mi congedai a mia volta da Cagney importando “Terrible Joe Moran”, TvFilm inedito del 1984.

(Battute 1.799).

5 commenti:

Rear Window ha detto...

Ricordo tuttora la piacevolissima visione di "The Lady Vanishes" e l'attenzione con cui seguii il ciclo dedicato a Cagney. Colgo l'occasione che mi offre questo post, per ringraziarla ancora per il suo meritevole lavoro che ha permesso che anche ui in Italia si potessero conoscere dei piccoli gioielli che altrimenti sarebbero andati perduti.

lalla ha detto...

Sono troppo giovane per aver visto anche solo un film di Cagney. Ma, con l'aiuto di youtube sono riuscita a rubarne qualche spezzone. E' impressionante la somiglianza con un attore più vicino (ma non troppo) alla mia generazione. Jack Nicholson. (Giacomo figlio di Nico). Lo sguardo intenso, quella smorfia tra il grottesco e il sornione. Le sopracciglia, piegate ad arte e ad arco, producono nello stesso tempo fascino e...paura
Grazie come sempre.
LmS

Rosellina Mariani ha detto...

Grazie per avermi avvicinato a Claude Sautet e complimenti per aver portato in televisione quella chicca che è " Lady vanishes" solo un critico raffinato come te poteva farlo. E grazie anche per Cagney....

Enrico ha detto...

Quanti ricordi ! Conobbi il grande James proprio grazie a quel ciclo.Attore versatile,vederlo ballare vertiginosamente in "Ribalta di gloria" o comicissimo in "Un due tre" fu una bella sorpresa,Ma il "mio Cagney immortale" è in "Nemico pubblico" : no,non nella scena in cui spiaccica il pompelmo in faccia alla sua donna.Pioggia scrosciante,buio pesto.Cagney,cappello sugli occhi,impermeabile scuro, è fermo davanti al bar della gang che ha ucciso il suo amico.Non sa quanti sono là dentro.Sorride : il sorriso più tremendo che abbia mai visto.Attraversa la strada,entra solo contro tutti.Sparatoria violentissima.Esce lentamente,mormora "Non ero un duro,in fondo".E stramazza al suolo.Grandioso.
"Far west" lo vidi e mi piacque,l'ho rivisto recentemente e mi è nuovamente piaciuto,segno che è invecchiato bene.Protagonista femminile è la bella e brava Suzanne Pleshette,spesso partner di Dean Jones nei film Disney degli anni 60,quelli che vedevo da ragazzino ("Quattro bassotti per un danese").

Enrico ha detto...

Quanti ricordi ! Conobbi il grande James proprio grazie a quel ciclo.Attore versatile,vederlo ballare vertiginosamente in "Ribalta di gloria" o comicissimo in "Un due tre" fu una bella sorpresa,Ma il "mio Cagney immortale" è in "Nemico pubblico" : no,non nella scena in cui spiaccica il pompelmo in faccia alla sua donna.Pioggia scrosciante,buio pesto.Cagney,cappello sugli occhi,impermeabile scuro, è fermo davanti al bar della gang che ha ucciso il suo amico.Non sa quanti sono là dentro.Sorride : il sorriso più tremendo che abbia mai visto.Attraversa la strada,entra solo contro tutti.Sparatoria violentissima.Esce lentamente,mormora "Non ero un duro,in fondo".E stramazza al suolo.Grandioso.
"Far west" lo vidi e mi piacque,l'ho rivisto recentemente e mi è nuovamente piaciuto,segno che è invecchiato bene.Protagonista femminile è la bella e brava Suzanne Pleshette,spesso partner di Dean Jones nei film Disney degli anni 60,quelli che vedevo da ragazzino ("Quattro bassotti per un danese").