Blog - Crediti


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3 agosto 2010

RIFLESSIONE SEMITRISTE SUL BLOG

C’è una riflessione generale da fare su questo blog. Continuo a non capire se gli argomenti da me agitati non interessano proprio nessuno o se sono confinati ad un tale livello di lontananza da impedire l’invio di commenti. Non voglio rompere le scatole a nessuno, ma sarò grato ai lettori che vorranno inviarmi un loro commento – apprezzamento – deprecazione sul tema. Per me è molto importante, anche per decidere se continuare in una attività che, tenuto conto dei miei anni (a ottobre scorso ne ho compiuto ottanta), può sembrare inutile, imbarazzante, ostentata, goffa, e via variando. Può anche darsi che la tonalità del blog sia tale da interessare i lettori ma non da stimolare gli interventi.

Ringrazio in anticipo i pochi coraggiosi che vorranno cimentarsi.

4 commenti:

gparker ha detto...

un misto di tutto quello che è elencato direi.

Alcuni contenuti sono totalmente inadatti al mezzo, penso alla posta di doc hollyday (post lunghissimi, poco introdotti, non spiegati, messi online senza nulla a corredo, come fossero pezzi per un mensile di critica o un quotidiano degli anni '70), altre cose sono molto autoreferenziali e lontane dal pubblico che ha accesso al blog, altre ancora hanno un loro pubblico e anche vasto ma probabilmente non è quello che frequenta la rete, altre infine sono testi concepiti per altre destinazioni che vengono "riciclati" sul blog, il quale non chiede materiale rimaneggiato ma contenuti specifici e adatti.

Inoltre a mio parere la questione non è solo contenutistica ma anche di atteggiamento. Non conosco le statistiche del blog (quanti frequentino) ma l'interazione in rete non nasce da un'emissione di contenuti fatta come si fa su un giornale, nasce dalla partecipazione in prima battuta della fonte ad altri tipi di discussione. Un blog non è un megafono ma un sedile in mezzo ad un'assemblea, nessuno ascolterà se non si parla con gli altri e (anche) delle cose che parlano gli altri. E' un modo per far passare dei contenuti che necessariamente devono far parte di una discussione più grande. Non si può aprire un blog e attendere le visite o i commenti, se ne devono visitare altri, partecipare alle loro di discussioni, linkarli e in questo modo proporsi come "polo" d'attrazione.

Le telefonate non erano male in questo senso, era materiale pensato per il blog, che aveva qui un suo specifico, che trattava di temi anche attuali e che dava qualcosa di inedito e interessante.
Ma ancora meglio (e penso al mio gusto) sarebbero contenuti più agganciati alla quotidianità. Non dico la recensione dei film in sala, nè il commento alla notiziola di cronaca cinematografica ma qualcosa che si inserisca nello zeitgeist. Fa qualcosa di (minimamente) interessante in questo senso Paolo D'Agostini sul blog che tiene sul Repubblica.it, nel quale è libero di scrivere ciò che vuole senza nessuna costrizione e per questo di certo non affronta argomenti futili, ma lo utilizza per tutti quei pensieri a latere della sua attività quotidiana.
Eppure anche in quel caso, nonostante la bontà dei contenuti e la forza della fonte (cioè Repubblica.it) l'interazione è ai minimi storici. Perchè anche D'Agostini parla senza ascoltare, enuncia e non "risponde" al resto che si dice e si fa in rete.

Davide Barranca ha detto...

Caro Sig. Fava,
il mondo è bello perché è vario. Ho letto il commento precedente e, pur pensando di capire (o almeno credo) il punto di vista di gparker, ne ho uno del tutto opposto.

E' vero, il web (soprattutto quello cosiddetto "sociale", fatto di blog, social networks, eccetera) ha un linguaggio tutto suo. Che non è, perdoni la ripetizione, il suo, fosse solo per una questione anagrafica.

A mio parere però, è altrettanto vero che gli utenti della rete ormai sono sufficientemente smaliziati per apprezzare i contenuti (in specie quelli "originali") al di là della forma.

Aggiungo che si, molte delle voci (mi vengono in mente alcuni columnist del NYTimes) si pongono nei confronti dei lettori in maniera democratica (è molto efficace l'immagine del sedile in mezzo all'assemblea), ma è una regola che ammette alcune notevoli eccezioni (si veda ad es. il blog Daring Fireball, che è sicuramente autorevole e non permette commenti - la negazione della "socialità", eppure...)

Detto questo non mi sembra che Lei si ponga in maniera autoreferenziale (o se lo fa, è sempre con grande ironia): è difficile del resto fare un'assemblea con così tante sedie vuote attorno!

Le dirò, io credo che gran parte del fascino del suo blog (commento quasi mai, ma leggo sempre avidamente tutto) stia proprio nel suo essere, di tanto in tanto... vintage, di avere un linguaggio ed una forma che stride col mezzo. Mi riferisco ad esempio alla posta di D.O.C. - l'unico suggerimento che mi permetto di darle è qualche punto e a capo in più nella trascrizione, che renderebbe più agevole la lettura.
Comunque, proprio la posta di D.O.C. è, a mio parere, un contenuto totalmente "inedito", perlomeno al pubblico del web credo, e per questo, paradossalmente più che adatto alla sua comunicazione. Gli argomenti, poi, sono eccezionalmente vari (in tutto il blog): certo, un video o una telefonata (probabilmente è un'idea abusata, ma l'ho trovata geniale) hanno un appeal diverso - sono in un certo senso più facili - ma ho trovato una grande continuità (stilistica e non solo) tra queste ed i suoi articoli.

In fondo il web è spazio, e ci sta dentro tutto - compreso un archivio (il suo blog è "anche" un archivio).
Per rispondere alla domanda iniziale, trovo la sua operazione di grandissimo valore: è un tentativo sicuramente non facile, ma stia lontano dall'imbarazzo - è fuori luogo.
Insomma: ci dia dentro.
Un saluto di incoraggiamento,

Davide Barranca

Davide Barranca ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Caro Fava, le scrivo da Castelnuovo Magra dove ho appena assistito al film La grande Illusione, preceduto dalla lettera che lei ha inviato, letta da Giorgio Baudone. Ad assistere al film c'erano parecchie persone e hanno applaudito sia al termine del film sia al termine della lettura della sua missiva. Voglio inoltre sollecitarla a fare nuove telefonate (le vecchie le ascolto a ciclo continuo) magari a Tatti Sanguineti e a De Fornari.
Cordiali saluti
Matteo, 17 anni, Castelnuovo Magra