Blog - Crediti


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21 luglio 2010


LA POSTA DI DOC HOLLIDAY A META' STRADA


Con le lettere pubblicate ieri siamo arrivati a 32 in tutto. Poichè in 13 anni Film DOC ha dato origine complessivamente a 67 puntate è chiaro che ne manchino ancora 35, che contiamo di pubblicare in due frammenti. Questo per non bloccare il Blog con brani troppo lunghi ed estesi, che potrebbero impazientire l'eventuale lettore non interessato al tema. Penso tuttavia che il riproporre nella sua complessità una rubrica che è autentica e che ormai ha 13 anni di vita, possa costituire non solo un elemento di curiosità ma anche una motivazione di fondo. Un blog è, nella sostanza, al tempo stesso un diario ed una forma in certo senso paralizzata di collaborazione giornalistica. In questa ottica la Posta di DOC Holliday rappresenta fuor di dubbio, pur nella sua modestia, un reperto ed una riprova: tutte le lettere sono autentiche e bisogna ricordare che Film DOC non è in vendita, ma viene distribuito alle casse dei cinema, sempre che le cassiere abbiano voglia di ricordarsene. Esiste una tale forma di indiretta fedeltà che alcuni lettori, se non trovano la rivista al cinema, passano in redazione (AGIS, Via di Santa Zita 1/1 sc. sin., 16129, Genova) a ritirarne una copia. E' una bella manifestazione di continuità, e perciò io devo esserne sempre degno.

(pubblichiamo qui la riproduzione della copertina di un numero recente di Film DOC. Cogliamo l'occasione per ricordare che il fondatore della rivista, Piero Pruzzo, ha ceduto l'incarico ad un altro caro amico Renato Venturelli, firma regolare del "Lavoro" e, fra l'altro, autore di un mirabile libro, "l'Età del Noir", edito da Einaudi, che se non fosse di un autore genovese, ma milanese o romano, verrebbe di continuo pubblicizzato dalla stampa italiana. Piero è il mio migliore amico, e le nostre carriere hanno marciato, secondo i tempi, di pari passo. Con Film DOC, a prezzo di un enorme sacrificio personale, ha dato vita a un piccolo capolavoro, che ha destato in Italia, nei critici di una certa generazione, grande affetto e il profondo rammarico per un tipo di rivista di cinema che non esiste più in natura.)

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